Descrizione
Langhe doc Nebbiolo 2018
Giuseppe Rinaldi s.s.a.
Contadino prima che vignaiolo, Giuseppe Rinaldi ha raccontato, purtoppo ci lascia a fine 2018, con i suoi vini la Sua storia nelle Langhe. Azienda che si tramanda di generazione in generazione, ed ora è la figlia Marta a condurla con lo stesso spirito di “Beppe”. Tutto è cominciato nel 1890 quando Battista Rinaldi, contadino che fu al servizio dei Marchesi Falletto di Barolo, acquisisce 7 ettari di vigne situate in zone che solo poi sono diventate la “casa” di rinomati Crù del Barolo: Brunate, Cannubi-San Lorenzo e Ravera, dove “instaura” un rapporto unico e viscerale con queste terre e le tradizioni di cui sono impregnate. Questo amore incondizionato, è arrivato perfettamente a Giuseppe che curava maniacalmente questi terreni, e non è un eufemismo, conosceva ogni singolo palmo delle sue vigne, tutte con impianti antichi esclusivamente di viti autoctone da sempre allevate con metodi biologici. Definito “Citrico” per via del suo forte spirito critico ed il rigore con cui si approcciava alla coltivazione ed alla vinificazione, era sì un tipico “vignaiolo burbero” piemontese, ma che si esprimeva perfettamente attraverso i suoi vini: così diretti ed esaltanti che urlano tutto l’amore per le “sue LANGHE” e la passione sfrenata per ciò che minuziosamente vinificava in cantina. Sole 38000 bottiglie all’anno vinificate come la tradizione vuole: fermentazioni spontanee con lieviti indigeni, vinificazioni in tini tronco-conici aperti e lunghi affinamenti esclusivamente in grandi botti di rovere di Slavonia. Così, “Citrico Rinaldi” ha costruito il suo mito, fatto di passione sfrenata e anarchia verso mode e progresso, che lo ha reso un simbolo di eccellenza dell’Italia vinicola nel mondo.
Il Nebbiolo è sotto tutti gli aspetti un piccolo barolo in quanto le uve utilizzate per vinificarlo sono le stesse dei vini maggiori. In questo modo, la cantina Rinaldi ha ridefinitio il concetto di vino rosso da tavola proponendo agli appassionati un prodotto di altissima caratura. La vendemmia è manuale e la macerazione delle uve dura 3 settimane a cui segue la fermentazione sempre, e solo, coi lieviti indigeni. L’affinamento successivo è di 18 mesi in botti grandi, come la tradizione piemontese vuole, per poi riposare per un breve periodo in bottiglia prima di essere messo in commercio. Al bicchiere si presenta rosso rubino intenso; al naso è diretto e schietto ed esprime tutta la tipicità delle Langhe con sentori di viola, ciliegia, rosa canina. Al palato è “polposo”, “carnoso”…emozionante per come si slanci con sapori pieni e profondi con un finale di sorso elegante e fresco.
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